26 ottobre 2000
Immobile ti ero accanto, donna, non un solo sguardo
ti donai, solo per non ricordare tutte quelle volte che le mie mani lo
accarezzarono e quante volte le mie labbra lo sfiorarono, ma allora Dio
perché mi sembrava di fuggire con il fiato in gola, perché
dentro di me una tempesta annegava il mio cuore, le mie braccia alte in
cielo t’imploravano e chiedevano pietà per quel dolore che da qualche
tempo ferisce la mia mente, perché tale sofferenza, cosa di sbagliato
ho fatto nella mia vita, perché una donna, che tanto ho amato, può
procurarmi tanto dolore, tu che sai tutto dimmi, affonda le tue mani nell’immenso
mio torace e salva questo cuore che tanto ha pianto, dimmi cosa devo fare,
mi ritrovo chiuso in un luogo da me creato, in un’illusione che mi fa vivere,
come posso oltrepassare queste mie mura immaginarie fatte di polvere e
lacrime, io da solo non credo di poterlo fare, mi rivolgo a te, aiutami,
so che mi stai ascoltando e so che avverti il mio dolore, tu un tempo hai
perdonato il male che ti ha condannato, aiutami a perdonare me stesso.
Dimmi, come un sentimento tanto grande quanto
l’amore può rimuovere ciò che il tempo ha creato, e far sì
che due persone dimentichino tutti quei momenti felici trascorsi insieme,
come può l’amore tramutarsi in odio.
Sì perché il mio cuore n’è
colmo, non potrò mai perdonarti, donna, e ciò mi trafigge
il petto come una lancia trapassa quello di un agnello, che disteso sull’altare
soddisfa la volontà di chi gli è accanto.
Solo vedendoti nuovamente mi resi conto di quanto
sei cambiata, donna, eri solo l’immagine riflessa di una luce spenta, che
speri illumini il nuovo cammino che hai volutamente intrapreso, vorrei
che ti portasse lontano da me, così che io non possa più
raggiungerti, ma neanche il più profondo degli abissi o la vetta
più alta del mondo potrà farmi dimenticare il tuo viso, freddo
per quanto diventato sia, rimarrà sempre nel mio cuore come una
triste poesia, che ormai leggo e rileggo finché avrò forza
per farlo, ogni mio pensiero sa trovarti e raggiungerti ovunque tu sia.
Non trascorro un solo istante senza pensarti,
donna, vorrei che i tuoi giorni siano grigi e cupi come i miei, che le
tue gioie solo illusioni e i tuoi nuovi amori solo delusioni, così
che tu possa capire ciò che vuol dire soffrire.
Perdonami Dio, se amaro è il sapore del
mio dolore e tanto dolce l’odio nel mio cuore, ma un giorno vicino o lontano
che sia, riuscirò a lenire la mia gelosia, a far rimpiangere te,
donna, di quell’uomo che non hai saputo stringere al petto, a cui hai strappato
con l’inganno gioia e affetto, un giorno, Dio mi è testimone, mi
rimpiangerai donna ne son certo.
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