Cara, piccola, grande M., anche se ti avevo
promesso di non scrivere ho dovuto venire meno alla promessa. La scrittura
per me è anche un modo per capire meglio ciò che provo, quello
che sono, dei tanti perché che potrebbero sfuggirmi tra i pensieri.
Le parole scritte, la loro musica, e certamente i significati, sono
per me molto più importanti di tante parole dette e basta. Insomma
io comunico molto meglio attraverso le parole scritte che con quelle parlate.
M., il pensiero che io ho di te in
me diventa ogni giorno più importante, la tua presenza la sento
positiva e confortante. A volte mi sono rifugiato a pensarti e ne ho tratto
beneficio e sensazioni buone. Ti lascio vivere e crescere in me perché
la tua esistenza in me mi piace.
Per adesso non mi chiedo perché.
In questo periodo io sono in compagnia
dei tanti fantasmi di ciò che è passato, te ne sarai accorta
che sono in guerra con infiniti garbugli. Devo sciogliere molti nodi. E
posso farlo solamente io. Neppure ho il diritto di chiederti di aiutarmi.
Eppoi ci conosciamo da pochissimo tempo, un mese o poco più. Anche
se è bastato per darti la mia fiducia, ad accogliere la tua presenza
e darti un po' di me in cambio.
Ho voglia di conoscerti meglio, di sapere
di più su i tuoi pensieri, anche se dalle chiacchierate fatte mi
sembra di conoscerti molto meglio di quanto sia in realtà. Questo
naturalmente non è possibile, è solo una sensazione che avvalora
quello che dicevo prima, e cioè che la tua presenza in me è
importante.
Per questo mi è necessaria molta
onestà intellettuale, lucidità di comportamento e di pensiero.
Non posso permettermi di sbagliare, questa volta non posso permettere ai
miei pensieri negativi di interferire.
Non a caso scrivo nel giorno del mio compleanno,
nel giorno del solstizio d'inverno. Giorno di festa, perché da oggi
le ore di luce ricominciano a crescere. Un giorno benigno e sacro. Ma inizia
anche l'inverno, eppure il freddo di questa stagione tiene in caldo la
vita che si svilupperà nei mesi caldi.
Nell'eterno ciclo della Natura non esiste
il bello o il brutto, il buono o il cattivo, ma ogni singola parte collabora
a tenere in vita la Vita.
Riflettevo su come ci siamo conosciuti,
su una serie di circostanze apparentemente strane, o per lo meno singolari.
Abbiamo scoperto molte cose in comune e parecchie circostanze sincrone
hanno unito le nostre parole e i nostri pensieri, forse anche i nostri
sentimenti. Fortunatamente ci sono anche cose che non condividiamo, e questo
non è un male.
Com'è strana la vita, M., come è
difficile conoscersi, capirsi e condividere momenti. Com'è bella
la semplicità di momenti condivisi con serenità e piacevolezza. |