Jim era nato in un piccolo e caldo paesino di
campagna, di quelli che, sulla cartina, galleggiano tra i colori giallo
e verde. Era nato in una notte d'estate, in una cascina, accolto dalla
paglia e dalle stelle. Jim aveva due occhi verdi.
Cresceva sano, bello e robusto attorniato dall'amore
dei suoi genitori, due contadini dalle mani callose. Tutti lo conoscevano.
Era un bravo ragazzo, allegro e in gamba; studiava e lavorava nei campi.
Aveva fatto l'amore, la prima volta, a sedici anni, sotto un albero, vicino
ad un ruscello. Ci andava spesso sotto quell'albero a far l'amore e a sognare.
Jim amava amare ed essere amato. Jim amava leggere
e bere birra dal forte gusto di malto. Jim aveva due occhi verdi.
Si era laureato in lettere. Jim amava scrivere.
Lasciò i campi di granturco e si trasferì
in città. JIM aveva due occhi verdi dietro a due lenti a goccia,
appese a vecchie stanghette macchiate di verderame. Jim voleva scrivere
per trasmettere i suoi messaggi e realizzare i suoi sogni. Diventò
dattilografo. Perse la testa per una donna che non lo amava. Jim amava
amare ed essere amato. Ma ora, beveva birra che non aveva il gusto di malto.
Jim si sparò una pallottola d'acciaio tra gli occhi, in una mattina
d'inverno. Jim è due lenti a goccia, appese a vecchie stanghette
macchiate di verderame, adagiate in una pozza di sangue.
Jim è morto e nessuno sa il perché.
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