A tratti intravedo
Immagini di te
Ma è quasi in sogno, lo so,
un po’ spente nell'opalina appena
luminosa sul mio comodino.
Non c'è sonno, stanotte,
ad attivare pensieri latenti
a sostenere la quiete
artificiale del buio
a raccontarmi di te
Solo immagini a tratti e
L'incedere inquieto e
Meccanico di versi
Tra breve dimenticati
Persi e poi recuperati
Da un incauto frammento
Di memoria
Riluttante all'oblio.
Né serve pregarlo ancora
Di attenuare le immagini sbiadite
Di offuscare quella luce
Intermittente e diseguale
Questa persistenza caparbia
Della retina oscura
Ed imperfetta della mente
Questo miracolo d'imprecisione
Indomito, scaltro, notturno
Animale
Residuo d'Antico e vorace
Divoratore di sogni.
Intravedo a tratti
Immagini di te e
Come l'uomo è talvolta
Perverso
Come caotico e falso
Il movimento del cuore.
Oscillo tra il sogno ed il sonno
Ed il dolore sordo della tua
Assenza
E ti ricordo così
Evanescente ed inquieta
Nel tenermi la mano
Nello starmi vicino.
Ed occhi grandi ed incantati
Ed il loro pervicace silenzio
E l'eloquenza discreta
- il mio presagio terribile -
Uno sguardo così bello
Predatore d'incantesimi
Ma così distanti da me.
Ma
E’solo a tratti
Che intravedo immagini
Di te.
Possa il mattino scacciare
Questi fantasmi dalla memoria
Possa fermare altri volti e sguardi
Intuire altri paesaggi
Possa il mio giorno
Avere altra luce che non
Il tiepido crepuscolo del
Tuo sguardo. |